Con la delibera della giunta regionale 1873/2013 è stato approvato il progetto “Sollievo” che prevede per le persone affette da demenza l’apertura di centri in tutto il territorio. Un centro sollievo è uno spazio “sociale” dove la persona affetta da demenza di grado lieve-moderato e la sua famiglia possono trovare sollievo temporaneo in quanto supportati da volontari e professionisti che a loro volta sostengono l’operato dei volontari. Il centro prevedrà specifici servizi che aiuteranno i familiari, delle persone longeve, nelle funzioni di caregiver della persona Anziana. Attualmente a Padova sono presenti due centri sollievo: uno in piazza donatori di sangue n. 10 e l’altro in via s. Maria assunta n. 35/a. Vista la collocazione geografica di questi centri e la numerosità di persone over 65 il progetto si sviluppa all’interno del quartiere Arcella, che tra il 2004 e il 2014 ha avuto un incremento della popolazione anziana del 10,35%. Questi dati fanno riferimento ai dati raccolti dal Comune di Padova nel 2014. La percentuale di popolazione anziana nell’arco del decennio è passata dal 23% al 25%. Nella popolazione anziana la classe d’età “65 – 69” è l’unica in cui nel 2014 si riscontra una diminuzione, sia in termini assoluti che percentuali, rispetto al 2004; tutte le altre risultano in aumento, in particolare la classe “85 – 89”. Suddividendo la popolazione in tre classi di età, emerge che quelle da “0-14” e da “65 e +” nel corso di un decennio sono progressivamente aumentate, mentre quella dai “15-64” manifesta una tendenza opposta.
In prevalenza fino agli 84 anni gli anziani vivono o con il proprio coniuge o comunque in una famiglia di coniugi. Dagli 85 anni in poi, diventa più consistente la numerosità di anziani soli.
Il progetto verrà inserito nelle attività dell’assoc. Eculapio, la quale appoggiandosi gratuitamente ai locali dell’assoc. San Vincenzo si inserisce all’interno del quartiere Arcella di Padova. Il quartiere si caratterizza per la multietnicità della popolazione che vi abita e per la presenza per lo più di famiglie e giovani. Le persone over 65 residenti in Arcella sono in numero minore rispetto alle altre fasce di popolazione e vivono per la maggior parte in famiglie mononucleari.
Attività
L’organizzazione della giornata all’interno del centro ruoterà principalmente intorno ad attività di stimolazione cognitiva, cioè quelle attività che permettono di favorire l’utilizzo ed il mantenimento temporaneo delle abilità residue. La stimolazione cognitiva è quindi un’attività strutturata, che permette di promuovere esperienze gratificanti che sostengano l’autostima e l’immagine personale. Perché qualsiasi tipo di proposta possa essere accolta e realizzata dall’anziano affetto da demenza, questa deve proporsi in modo adeguato agli interessi e alle capacità di socializzazione della persona. In modo particolare, è importante che le attività permettano una sana autostima e promuovano il mantenimento di una buona immagine personale.
Ogni giornata al centro inizia con un momento di accoglienza in cui ci si saluta, ci si racconta come sono trascorse le giornate e si distribuiscono i cartellini con il proprio nome. Anche quest’ultima attività può diventare stimolazione cognitiva se, ad esempio, si chiede di pescare un cartellino con il nome e poi individuare la persona con quel nome. Questa attività ha lo scopo di lavorare sull’orientamento sociale: si possono costruire i cartellini di riconoscimento sui quali scrivere il proprio nome con il colore preferito. Ciascun partecipante estrarrà a sorte un cartellino dal sacchetto e dirà a chi, secondo lui, appartiene. In caso di difficoltà tutto il gruppo potrà aiutarlo.
La giornata potrebbe proseguire con attività di orientamento spazio-temporale quali ad esempio individuare insieme su un calendario il giorno, il mese, la stagione e l’anno. Il calendario può essere realizzato ogni mese dal gruppo indicando festività o ricorrenze. Partendo dal giorno in essere mettere in ordine i giorni della settimana. Ordinare i mesi dell’anno ricordando le feste del mese, il mese che viene prima o quello successivo.
Si può lavorare sull’orientamento spaziale con la rievocazione e descrizione del luogo di provenienza di ciascun partecipante (città, quartiere, indirizzo…); oppure con il gioco ambiente casa e oggetti: immagini di stanze della casa (cucina, bagno, camera da letto, soggiorno) ogni ospite ha un insieme di immagini che rappresentano oggetti, deve mettere gli oggetti nell’ambiente giusto. Si può anche ideare una caccia al tesoro: il gruppo deve trovare un oggetto (una scatola di biscotti, un pacchetto di caramelle, ecc…) nascosto in un luogo di uso abituale seguendo le progressive indicazioni fornite da appositi bigliettini collocati in luoghi particolari del centro.
L’attività prosegue con la stimolazione cognitiva di funzioni specifiche: memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive, ecc.. per stimolarne il mantenimento. Ad esempio si possono utilizzare tessere con gli abbinamenti di stagioni e frutta e/o abbigliamento, oppure con tessere che rappresentino i contrari per stimolare il ragionamento.
Si lavora sulla funzione linguaggio pescando una lettera dell’alfabeto e dicendo tutte le parole che iniziano con quella lettera, oppure costruendo delle parole con le lettere, completando delle parole o dei cruciverba.
Si può stimolare la memoria a breve termine con il gioco del memory o la memoria a lungo termine con una rievocazione guidata di storie di vita personali o usi e costumi di un tempo.
Si lavora anche sulla funzione cognitiva attenzione consegnando, ad esempio, ai partecipanti delle schede su cui sono raffigurati dei simboli (oggetti, numeri, lettere, forme geometriche o parole). Il compito consiste nel trovare e segnare un simbolo bersaglio. Il livello di difficoltà può essere incrementato inserendo un maggior numero di simboli distrattori o chiedendo di identificare un maggior numero di simboli bersaglio. Si può chiedere anche di individuare e segnare tutti i quadratini rossi, o di cancellare una determinata lettera dell’alfabeto. Queste attività aiutano a conservare il controllo inibitorio con compiti di go no go, quali ad esempio chiedere di alzare o meno una parte del corpo.
La giornata prosegue con una pausa “merenda” all’incirca a metà mattinata in cui si consuma una bevanda e qualche pastina.
L’ultima parte della giornata si conclude con piccole attività motorie: esercizi in cerchio, gioco bowling, canestro, bocce.
Si possono alternare nell’ultima parte anche dei giochi da tavolo quali il gioco con carte da uno, domino, carte da gioco venete, ecc.. oppure intonare dei canti.
Accanto a queste attività si potranno costruire dei progetti di laboratorio artistico per la preparazione di lavori da condividere con i familiari per le festività annuali o dei laboratori che abbiano lo scopo di produrre materiale per abbellire la sede del centro. Interessante è anche la costruzione di un progetto sui racconti di vita che preveda una mescolanza tra culture di vita differenti. Questi progetti potrebbero susseguirsi durante l’anno in moda da rendere diversa l’attività del centro.
